INTO THE WILD

Nelle terre selvagge

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  1. nillacobain
     
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    Into the Wild - Nelle terre selvagge
    Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


    Into the Wild - Nelle terre selvagge (Into the Wild) è un film del 2007 diretto da Sean Penn, basato sul romanzo di Jon Krakauer Nelle terre estreme, in cui viene raccontata la storia vera di Christopher McCandless, giovane proveniente dal West Virginia che subito dopo la laurea abbandona la famiglia e intraprende un lungo viaggio di due anni attraverso gli Stati Uniti, fino a raggiungere le terre sconfinate dell'Alaska.

    Il libro è stato pubblicato negli Stati Uniti nel 1996, mentre in Italia è stato distribuito dalla Rizzoli nel 1997. Il romanzo è stato poi rieditato da Corbaccio in concomitanza con l'uscita del film.

    Protagonista della pellicola è l'attore californiano Emile Hirsch, che per la sua drammatica interpretazione ha vinto il premio come migliore attore dal National Board of Review. La colonna sonora del film è stata composta da Michael Brook, con canzoni di Eddie Vedder. Il brano Guaranteed ha vinto il Golden Globe per la miglior canzone originale.

    Il film è uscito il 21 settembre 2007 negli Stati Uniti, mentre in Italia è uscito il 25 gennaio 2008 dopo essere stato presentato alla Festa Internazionale di Roma il 20 ottobre 2007, aggiudicandosi il Premio Fastweb nella sezione Première.


    Trama:
    SPOILER (click to view)
    Il film racconta la storia vera di Christopher McCandless, un giovane benestante che, subito dopo la laurea in scienze sociali all'Università di Emory nel 1990, dona i suoi risparmi all'Oxfam e abbandona amici e famiglia per sfuggire ad una società consumista e capitalista in cui non riesce più a vivere. La sua inquietudine, in parte dovuta al pessimo rapporto con la famiglia e in parte alle letture di autori anticonformisti come Thoreau e London, lo porta a viaggiare per due anni negli Stati Uniti e nel Messico del nord, con lo pseudonimo Alexander Supertramp.

    Durante il suo lungo viaggio verso l'Alaska incontrerà sulla sua strada diversi personaggi: una coppia hippie (di nome Jan e Bob Burres), Wayne Westerberg, un giovane trebbiatore del South Dakota, una giovane cantautrice hippie ed un anziano veterano chiuso nei suoi ricordi, a cui cambierà la vita con il suo messaggio di libertà e amore fraterno e dai quali riceverà la formazione necessaria per affrontare le immense terre dell'Alaska. Qui trova la natura selvaggia ed incontaminata che, con il passare del tempo, gli fa comprendere che la felicità non è nelle cose materiali che circondano l'uomo o nelle esperienze intese come eventi indipendenti e fini a sé stessi, ma nella piena condivisione e nell'incontro incondizionato con l'altro.

    A conferma di questo Christopher, poco tempo prima di morire, scriverà su uno dei libri che era solito leggere "Happiness only real when shared": la felicità è autentica solo se condivisa. Morirà il 18 agosto 1992 di stenti proprio in Alaska: le cause della morte sono tutt'ora incerte, ma è probabile che essa sia dovuta ad un'intossicazione alimentare dovuta ad alcuni semi velenosi che lui avrebbe ingerito, come mostrato nel film. Prima di morire troverà nel suo cuore il perdono per i suoi genitori e riconoscerà la sua vera identità, dopo aver toccato con mano la libertà più estrema.


    Produzione
    « Se vuoi qualcosa nella vita, allunga la mano e prendila... »
    (Christopher McCandless)

    Dopo aver letto il romanzo di Krakauer, Sean Penn si innamorò della storia di Christopher McCandless e si mobilitò per ottenerne i diritti cinematografici, tuttavia la famiglia McCandless si dimostrò dubbiosa nel portare la storia di Chris sul grande schermo.Il regista non si arrese, ma dovette aspettare quasi dieci anni, anni nei quali continuò a mantenere i contatti con i genitori e la sorella di Chris. Nel frattempo Penn non stette con le mani in mano ed iniziò ad abbozzare una sceneggiatura pensando a Leonardo DiCaprio per il ruolo da protagonista e Marlon Brando per la parte di Ron Franz,[4] inoltre si documentò ripercorrendo l'itinerario percorso da Chris e parlando con le persone che avevano avuto modo di conoscerlo. Quando ormai stava perdendo le speranze, finalmente giunse il consenso dalla famiglia McCandless e si poté dare il via alla produzione. Si prevedeva un budget di 15 milioni di dollari, finanziati dal noto produttore Art Linson e da William Pohlad, quest'ultimo già produttore de I segreti di Brokeback Mountain.

    La produzione fu avviata nel 2006, Penn andò alla ricerca di collaboratori di tutto rispetto. Per la fotografia si affidò ad Éric Gautier, di cui aveva apprezzato il lavoro nel film di Walter Salles I diari della motocicletta: vista l'importanza degli esterni, si affidò al lavoro del fotografo francese il cui compito era di valorizzare i paesaggi facendoli diventare parte integrante della storia. Nonostante le riprese del film fossero prevalentemente all'aperto, molta importanza avevano le scenografie, così Penn si affidò all'architetto-scenografo Derek R. Hill, con il quale aveva già lavorato per i suoi film Lupo solitario e Tre giorni per la verità. A Hill fu affidato il compito di fare sopralluoghi e ricerche logistiche, al fine di trovare i luoghi più adatti per le riprese.

    La scelta dei costumi fu affidata a Mary Claire Hannan, che dovette creare il guardaroba per Emile Hirsch trasformando il personaggio di Chris, da ragazzo di buona famiglia, in un vero e proprio "vagabondo": ogni abito doveva rappresentare il viaggio e l'avventura di Chris, dai jeans logori fino all'equipaggiamento, compreso il parka per proteggersi dal freddo. Parte del lavoro di Hannan è inoltre stato incentrato sulla creazione degli elementi chiave che rappresentassero al meglio i personaggi incontrati da Chris, dall'eleganza della borghesia di Atlanta alla ruvidezza degli agricoltori del South Dakota, fino ai colorati abiti delle comunità hippie.

    L'intera troupe dovette affrontare otto mesi di duro lavoro, dovendo fronteggiare le condizioni più estreme: il caldo soffocante del deserto del Nevada, le nevi del monte McKinley e le rapide del fiume Colorado. Tecnici ed attori hanno affrontato una lavorazione on the road in cui hanno ripercorso ogni tappa toccata da McCandless, toccando 36 location e 4 sessioni di riprese in Alaska, più precisamente a Fairbanks e nel Parco Nazionale del Denali. Tra le altre località toccate dalla produzione vi sono varie località in Oregon, Nevada, Arizona e South Dakota; in California sono state affettuate riprese a Slab City, un campo costituito da camper dove nei pressi sorge la Salvation Mountain di Leonard Knight. Knight e Jim Gallien sono due personaggi che hanno avuto modo di conoscere il vero Christopher durante la sua avventura, entrambi appaiono in un cameo durante il film nella parte di sé stessi.

    Per non mancare di rispetto a Chris e alla sua famiglia il Magic Bus, il vecchio autobus della Fairbanks Transit System risalente agli anni quaranta dove McCandless visse i suoi ultimi giorni, fu interamente ricostruito nei più minimi dettagli, dagli utensili fino alle scritte sul soffitto realizzate da Chris, il tutto grazie al sopralluogo avvenuto al vero Magic Bus che si trova a tutt'oggi in Alaska. Impegnative sono state le riprese sulle rapide del fiume Colorado, anche a causa della difficoltà di ottenere i permessi: Penn infatti aveva intenzione di girare fra gli strati superiori del Grand Canyon, ma gli è stato impossibile.Terminate le riprese Penn si prese un periodo di riposo, affidando il materiale girato all'amico e collaboratore Jay Cassidy per assemblare il tutto.


    « Per me è un onore rendere omaggio alla memoria di Chris, una persona davvero speciale, unica, animata da fortissimi ideali »
    (Emile Hirsch)


    Emile Hirsch. Penn ha scelto l'attore californiano Emile Hirsch per la parte di Chris dopo averlo visto nel film di Catherine Hardwicke Lords of Dogtown. Hirsch ha iniziato la sua carriera con produzioni televisive e ha debuttato cinematograficamente nel 2002 con The Dangerous Lives of Altar Boys; dopo essersi fatto notare nel film di Nick Cassavetes Alpha Dog, gli è stata offerta dal regista un'occasione importante per mettersi alla prova. Penn, per essere sicuro di aver fatto la scelta giusta, ha frequentato il giovane attore per oltre quattro mesi, per essere certo che Hirsch fosse in grado di affrontare una prova intensa sia a livello psicologico che fisico. Già magro di costituzione, ha iniziato le riprese del film in uno stato di semi-denutrizione perdendo 20 chili e arrivando a pesare soli 52 chili, per girare le scene finali ambientate in Alaska. Hirsch ha affrontato diverse prove, dalla scalata di cime innevate fino alla discesa delle rapide in kayak, senza l'ausilio di stuntmen.

    All'attore sono stati affiancati dei veri cacciatori per insegnargli la tecnica da utilizzare nella scena in cui Chris deve uccidere un alce e scuoiarne la carcassa. Durante gli otto mesi di riprese Hirsh si è calato totalmente nella parte di Chris, tanto da rinunciare alla sua vita privata ed evitando persino di festeggiare il suo 21° compleanno, mettendosi completamente nelle mani del regista, il quale gli ha fatto affrontare prove estenuanti: a detta di Sean Penn solo il giovane protagonista di Va' e vedi del russo Elem Klimov dovette affrontare prove più ardue.] Il giovane attore ha avuto modo di incontrare persone e visitare luoghi a lui finora sconosciuti. Per la sua interpretazione egli ha avuto recensioni lusinghiere da critici e addetti ai lavori, tanto da guadagnarsi diversi premi tra cui il National Board of Review Awards 2007.

    Altri interpreti
    Per il ruolo dei borghesi genitori di Chris, Walt e Billie McCandless, sono stati scelti i premi Oscar William Hurt e Marcia Gay Harden (quest'ultima aveva già lavorato con Penn nel film di Clint Eastwood Mystic River). Il ruolo della sorella Carine, voce narrante del film, è stato affidato a Jena Malone, attrice con un curriculum nel cinema indipendente. La Malone per prepararsi al meglio per la parte ha incontrato la vera Carine McCandless, per carpire ogni sfumatura del legame tra fratello e sorella; ha inoltre lavorato al fianco della poetessa Sharon Olds,[9] che l'ha aiutata ad affinirare il tono della voce in modo da renderla il più intensa possibile.

    « La fragilità del cristallo non è una debolezza ma una raffinatezza... »
    (Carine McCandless)

    Per interpretare la coppia hippie incontrata da Chris durante il suo viaggio, Penn ha scelto la due volte candidata all'Oscar Catherine Keener per dar vita al ruolo di Jan Burres, donna che vaga per gli Stati Uniti assieme al compagno vivendo con il peso dell'abbandono del figlio. Per interpretare il suo partner Rainey, Penn ha scelto Brian Dierker: egli in realtà non è un attore professionista, bensì un esperto di rafting e conoscitore del Grand Canyon che era stato assunto come consulente per le riprese in acqua; fu proprio Penn a convincerlo a debuttare come attore. Per la parte del solitario veterano Ron Franz è stato scelto un attore cinematografico e teatrale del calibro di Hal Holbrook, candidato nel 2008 all'Oscar come miglior attore non protagonista proprio per questo film.

    Il trebbiatore Wayne Westerberg è stato interpretato da Vince Vaughn, attore noto per la sua partecipazione a commedie di successo e per appartenere al filone del Frat Pack. Il vero Wayne Westerberg è stato assunto da Sean Penn come consulente ed autista durante la lavorazione del film.Per interpretare la giovane ed anticonformista cantautrice Tracy inizialmente era stata contattata l'attrice Daveigh Chase, ma in seguito venne scelta Kristen Stewart, diventata nota come protagonista dei film tratti dalla serie di romanzi Twilight. In brevi ruoli appaiono il comico Zach Galifianakis e il musicista Steven Wiig.


    Sean Penn. Il regista
    Into the Wild è la quarta regia cinematografica dell'attore californiano Sean Penn, carriera iniziata dirigendo i film Lupo solitario e Tre giorni per la verità. Verso la fine degli anni novanta si trovava in una libreria di Brentwood quando casualmente scoprì il libro di Krakauer: attirato dalla copertina in breve tempo si appassionò alla storia di Chris tanto da mobilitarsi per ottenerne i diritti, che gli furono negati dalla famiglia McCandless. Ma l'attore/regista non si perse d'animo e aspettò, dirigendo nel frattempo il suo terzo film La promessa e continuando parallelamente ad occuparsi del suo progetto di portare la storia di McCandless sul grande schermo. Si documentò e raccolse varie testimonianze di persone che avevano conosciuto il ragazzo, inoltre instaurò un rapporto assiduo con la sorella di Chris, che lo aiutò fornendogli i suoi diari e i suoi ricordi. Quando infine riesce ad ottenere i diritti per la realizzazione della pellicola, Penn ne cura anche la sceneggiatura, un lavoro lodato dalla critica che dimostra una maturità maggiore rispetto ai suoi precendenti film da regista.

    In immagini di repertorio, nel film appare l'allora Presidente degli Stati Uniti George H. W. Bush: Penn si è dimostrato più volte un personaggio controverso, schierato da sempre contro l'amministrazione di George W. Bush, tanto da realizzare un film velatamente politico in cui traccia un ritratto della società americana dedita al consumismo e priva di ideali. In un'intervista egli cita il cantautore Bruce Springsteen che un giorno gli disse:


    « Quanta strada abbiamo fatto... eppure stiamo tornando indietro. »


    Analisi del film
    Il regista riesce a raccontare con estrema semplicità la storia di un ragazzo alla ricerca di se stesso raccontandone i sogni, l'inquietudine e gli errori, realizzando un road movie in cui racconta con sensibilità la storia di Chris, senza farlo apparire come un martire o un eroe moderno ma raccontando semplicemente il suo viaggio verso una libertà estrema. Penn porta sul grande schermo la storia senza un ordine cronologico ma avvalendosi dell'uso dei flashback, tra presente e passato, come pezzi di un puzzle che ritraggono lo spaccato di vita di un giovane uomo. Egli non si limita però a ripercorrere l'avventura on the road di Chris, bensì scava nel profondo analizzando anche i suoi rapporti con la famiglia e la società. Grazie anche ad un'intensa fotografia, il regista riesce ad esaltare la bellezza di molti paesaggi naturali incontaminati, giocando con i contrasti tra natura e civiltà.

    Il film si suddivide in 5 capitoli, come se il viaggio rappresentasse una nuova vita:

    Capitolo 1 - La mia nascita
    Capitolo 2 - L'adolescenza
    Capitolo 3 - La maturità
    Capitolo 4 - La famiglia
    Capitolo 5 - La conquista della saggezza
    La voce narrante della sorella di McCandless, Carine, racconta la vita di Chris prima della sua laurea e del suo viaggio, mentre la voce narrante dello stesso McCandless riferisce i suoi pensieri allo spettatore, fornendo citazioni letterarie e gli scritti del suo rapporto epistolare con Wayne Westerberg, il tutto con frasi che vengono sovrapposte alle immagini del film come se lo schermo fosse una tela o un diario. Il film si chiude con l'immagine reale di Christopher McCandless nel celebre autoscatto che lo raffigura appoggiato al Magic Bus, unico fotogramma che documenta la sua presenza in Alaska.

    Dopo l'uscita del film nelle sale, grazie al successo ottenuto, molti avventurieri o semplici amanti della natura hanno emulato le gesta di McCandless ripercorrendo le tappe del suo viaggio. In un articolo di Francesco Semprini pubblicato su La Stampa del 2 luglio 2008viene raccontata la mania dilagante negli Stati Uniti di molti pellegrinaggi alla vecchia carcassa dell'autobus del Fairbanks Transit System, per visitare il luogo dove Chris visse i suoi ultimi giorni e la lapide messa in sua memoria. Il giornalista paragona questo tipo di pellegrinaggio a quello che giornalmente accade alla tomba di Jim Morrison, al cimitero Père Lachaise di Parigi.

    Colonna sonora
    Eddie Vedder. Per approfondire, vedi la voce Music from the Motion Picture: Into the Wild.

    La colonna sonora del film è composta da musiche e canzoni originali di Eddie Vedder, leader dei Pearl Jam, con pezzi alla chitarra eseguiti da Michael Brook e Kaki King. Penn e Vedder sono legati da un'amicizia nata ai tempi del film Dead Man Walking - Condannato a morte, in cui Penn era interprete e Vedder autore di due brani della colonna sonora, Face Of Love e Long Road. Nel 2001 vi è stata una seconda collaborazione: su richiesta di Penn, Vedder incide una cover di You've Got to Hide Your Love Away dei Beatles per la colonna sonora del film Mi chiamo Sam, di cui Penn è protagonista.

    Guaranteed, brano principale della colonna sonora, ha vinto un Golden Globe per la migliore canzone originale nel 2008. La colonna sonora ha debuttato all'undicesimo posto della classifica di Billboard, vendendo 39.000 copie in una sola settimana.

    In questo lavoro Vedder mette da parte il genere che per anni lo ha caratterizzato, il grunge, realizzando una colonna sonora melodica e strumentale con venature folk, avvalendosi di chitarra acustica ma anche di strumenti come il banjo e l'ukulele.



    Controversie
    Alcune polemiche sono nate a causa della scena dello scuoiamento di un alce, il tutto ripreso in primo piano. Paolo Spicacci, rappresentante dell'Enpa nella commissione di revisione cinematografica del Ministero dei Beni Culturali, ha chiesto il taglio della scena, che a sua detta disturba la sensibilità di chi ama gli animali e lede la dignità degli animali stessi. Inizialmente la produzione ha tenuto a sottolineare che l'animale in questione non è stato ucciso espressamente per realizzare la scena, ma che è stato vittima di un incidente stradale,(come dichiarato anche negli extra dell'edizione DVD) in seguito alle polemiche l'American Humaine Association ha certificato che l'animale in realtà non è vero. Per il momento non è stato possibile dimostrare se l'animale in questione sia vero o finto.

    Stupore ha destato l'esclusione del film dalla corsa agli Oscar 2008:esso infatti non è stato incluso nelle categorie più importanti, come miglior film, miglior regista, miglior attore protagonista e miglior colonna sonora, dovendo accontentarsi delle nomination per il miglior montaggio e il miglior attore non protagonista.

    Collegamenti ad altre pellicole
    Nella storia del cinema molti film hanno affrontato il tema del rapporto tra uomo e natura selvaggia, come ad esempio Alive - Sopravvissuti e L'urlo dell'odio per citarne alcuni. È stato fatto un parallelismo tra la storia di Chris McCandless e quella di Timothy Treadwell, protagonista del documentario Grizzly Man di Werner Herzog. La storia di Chris McCandless è stata raccontata anche nel documentario The Call of the Wild, presentato al 56° Trento Film Festival,dove vengono raccolte le testimonianze delle persone che hanno avuto modo di conoscere Chris ricostruendone i reali avvenimenti. Il regista del documentario ha potuto ipotizzare una nuova teoria sulle vere cause della morte del ragazzo, che contraddicono gli scritti di Krakauer e la pellicola di Sean Penn.[36] Per ironia della sorte le produzioni del documentario e del film si sono incrociate più volte.

    Nel film c'è un riferimento al film di Sergio Leone Il buono, il brutto, il cattivo: Chris ha la locandina del film appesa nel suo appartamento di Atlanta.

    Riferimenti letterari
    Molti hanno fatto un parallelismo tra Chris e Sal Paradise, personaggio del celeberrimo libro cult di Jack Kerouac Sulla strada.[38] Jack London era uno degli scrittori a cui Chris faceva maggior riferimento arrivando a portare con sé durante la sua avventura Il richiamo della foresta, oltre a scritti come La felicità familiare di Lev Tolstoj, Walden, ovvero la vita nei boschi di H. D. Thoreau, Il risveglio della terra di Knut Hamsun e Il dottor Živago di Boris Pasternak; quest'ultimo fu trovato accanto al cadavere di Chris con varie annotazioni e pensieri scritti fra le sue pagine.

    Anacronismi
    In un scena notturna ambientata a Las Vegas è possibile vedere a destra dello schermo la Stratosphere Tower, inoltre a Los Angeles è visibile il palazzo della Union Bank of California: la costruzione di entrambi questi edifici è terminata nel 1996 ed essi non potevano quindi essere presenti in un film ambientato tra il 1990 e il 1992.
    In molte scene su strade ed autostrade è possibile vedere numerosi modelli di veicoli all'epoca non ancora in commercio.
    Nella scena in cui Chris lavora al Burger King è possibile scorgere il logo del ristorante nella versione rinnovata del 1999.

    Inizio dicendo che adoro Sean Penn come attore ("21 grammi" è uno dei miei film preferiti in assoluto) e in questo caso come regista. Il film mi ha commosso dall'inizio alla fine, le scene di Christopher che muore a causa delle piante che ha mangiato sono davvero toccanti, l'intera storia di quest'uomo è emozionante, appassionante, fuori dagli schemi. La colonna sonora è davvero bella e lo dico nonostante io non sia una fan di Eddie Vedder.

    Ecco il trailer in lingua originale:


     
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  2. Sognofobia***Tania***
     
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    bello bello e bello!!!è molto introspettivo come film, di sicuro non esiste azione(apparte quanto KStew prova in tutti i modi a sedurre lui ahahahahah) però è davvero un film coinvolgente,con una colonna sonora meravigliosa(che io ho)!!!!!!!!!
     
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  3. serenamor
     
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    questo film e'assolutamente superbo...strabiliante..l'ho amato immensamente e ho amato il personaggio..ho letto anche il libro di cui consiglio la lettura..sean penn ha impiegato 10 anni per acqistare i diritti perpoterfare il film....risultato eccellente
     
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  4. nillacobain
     
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    CITAZIONE (Sognofobia***Tania*** @ 30/11/2009, 15:47)
    bello bello e bello!!!è molto introspettivo come film, di sicuro non esiste azione(apparte quanto KStew prova in tutti i modi a sedurre lui ahahahahah) però è davvero un film coinvolgente,con una colonna sonora meravigliosa(che io ho)!!!!!!!!!

    Anche io ho la colonna sonora e ogni tanto mi piace ascoltarla (in particolare Long Nights e Guaranteed).
     
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  5. serenamor
     
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    infatti la colonna sonora e' stupenda..infatti l'ho comprata e in alcuni momenti adoro ascoltarla
     
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  6. Sognofobia***Tania***
     
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    amo anche hard sun!!!

    SPOILER (click to view)
    sai perchè in new moon amo tanto done all wrong?perchè mi ricorda lo stile di eddie vedder....
     
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5 replies since 30/11/2009, 15:27   76 views
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