Bugie, baci, bambole & bastardi -Hurlyburly (1998)

Foto di gruppo di una baraonda (hurlyburly) di disperati nevrotici sullo sfondo di Malibu, spiaggia per ricchi a Los Angeles, con il mondo hollywoodiano all'orizzonte. Una situazione più che una storia, quella di tre amici - il cocainomane Eddie (S. Penn) e il gelido Mickey (K. Spacey), direttori di casting, e Phil (C. Palminteri), iracondo attore disoccupato alla deriva - che non resistono allo stress della giungla quotidiana, stanno male con sé stessi e con le loro donne, e si fanno del male. Da una pièce teatrale (1984) di David Rabe che l'ha adattata, un ping-pong elettrico, verboso, sofisticato e filosofeggiante di cui non sempre traduzione e doppiaggio riescono a mantenere ritmo e sfumature, decorato con raffinatezza persino eccessiva (insolita, comunque, per una commedia) dal cinese Gu Chang Wei, il grande direttore della fotografia di Zhang Jimou e Chen Kaige che a Hollywood ha lavorato anche per l'Altman di Conflitto d'interessi. Bella galleria di personaggi, dunque film di attori con S. Penn (già interprete di Eddie sul palcoscenico) che recita sopra, K. Spacey sotto e C. Palminteri sulle righe. Delle tre figurette femminili la più originale è Donna (A. Paquin, figlia di Holly Hunter in Lezioni di piano), ma anche M. Ryan lascia il segno, finalmente in una parte senza miele. Coppa Volpi del migliore attore a Venezia per S. Penn.